Protezione viso
Calotta e visiera in policarbonato:
Talvolta per alcune tipologie di lavorazioni, è opportuno proteggere oltre gli occhi anche il viso, in tal caso viene utilizzata la calotta con visiera in policarbonato al posto degli occhiali.
Questo D.P.I. ha maggiori dimensioni, è più ingombrante degli occhiali ma riduce i problemi derivanti dall’eventuale appannamento e dal fastidio dell’elastico.
Uso di Calotta e visiera in policarbonato, avvertenze per l’uso e la conservazione:
1. Controllare le condizioni della calotta e visiera.
2. Indossare il D.P.I. in questione sopra gli occhiali da vista, in questo non vi sono problemi di compatibilità con gli occhiali da vista dell’operatore
3. Regolare la tensione del sistema di chiusura della calotta, una giusta tensione eviterà una eccessiva e fastidiosa pressione
4. Regolare la tensione dei registri che permettono il sollevamento della visiera, per poter operare più agevolmente durante le lavorazioni
5. Dopo l’uso riporre il D.P.I. dentro la propria custodia
6. Conservare il D.P.I. in un luogo fresco ed asciutto
Protezione delle vie respiratorie
►Maschera facciale filtrante, classe FFP1 e classe FFP3:
La maschera facciale filtrante sono da utilizzare durante le lavorazioni nelle quali si producano aerosol e polveri che possono procurare irritazioni o comunque potenziali rischi per le vie respiratorie dell’operatore.
Le FFP1 sono da utilizzare durante la manipolazione di sostanze irritanti, ma non tossiche es. diluizione di tensioattivi.
Le FFP3 sono da utilizzare durante la manipolazione di sostanze tossiche e/o cancerogene, ovvero farmaci antiblastici.
Esistono anche maschere FFP2 per situazioni dove sia richiesto un grado di protezione intermedio.
La durata dei D.P.I. in questione deve essere verificata di volta in volta attraverso la lettura della scheda fornita dalla ditta produttrice che li accompagna.
Le maschere facciali filtranti devono essere utilizzati insieme agli occhiali protettivi per proteggere adeguatamente gli occhi.
Qualora il reparto/laboratorio sia dotato di cappe chimiche aspiranti e/o a flusso laminare con filtri assoluti, è sufficiente utilizzare questi dispositivi di protezione collettiva (D.P.C.) in maniera adeguata da parte dell’operatore per proteggere la propria persona e per tutelare anche i collaboratori.
Uso di mascherina facciale filtrante, avvertenze per l’uso e la conservazione:
1. Controllare le condizioni della mascherina facciale filtrante, ovvero integrità della membrana filtrante ed elasticità dell’elastico di sostegno;
2. Indossare la mascherina facciale filtrante prima degli occhiali protettivi regolando la forma alla sbarretta posta sul naso.
3. Regolare la tensione dell’elastico, una giusta tensione eviterà una eccessiva e fastidiosa pressione e garantirà la massima protezione;
4. Dopo l’uso riporre la mascherina facciale filtrante in un apposito contenitore;
5. Conservare le mascherine facciali filtranti in un luogo fresco ed asciutto.
►Maschera Pieno facciale con filtri universali:
La maschera pieno facciale ed i relativi filtri sono da utilizzare in caso di incidente chimico nel quale si sviluppino dei gas e/o vapori tossici e/o irritanti.
Essendo D.P.I. da utilizzare in caso di emergenza sono da conservare in un luogo accessibile a tutti e relativamente lontano dalle postazioni di lavoro
I filtri devono essere dotati di un sistema d’innesto compatibile con la maschera pieno facciale ed essere di tipo universale per poter neutralizzare i diversi tipi di gas che si possono sviluppare in caso di incidente.
È necessario conoscere il tipo di inquinante presente e verificare che il filtro disponibile sia efficace nei suoi confronti.
N.B. È importante per un’efficace protezione che i DPI delle vie respiratorie aderiscano bene al viso. E’ necessario quindi tendere adeguatamente gli elastici e non indossarli in presenza di barba lunga o baffi.
Uso di maschera pieno facciale, avvertenze per l’uso e la conservazione:
1. Controllare le condizioni della maschera pieno facciale, ovvero trasparenza della visiera, le condizioni degli elastici e degli attacchi degli elastici;
2. Controllare le condizioni del filtro, ovvero che abbia l’attacco compatibile con la maschera e che sia chiuso in entrambi i fori;
3. Aprire il filtro da entrambi i fori;
4. Inserire il filtro nella maschera;
5. Indossare maschera;
6. Cercare di far aderire bene la maschera al viso: capelli e barba sotto il bordo della maschera permettono il passaggio dei gas;
7. Regolare la tensione di chiusura degli elastici: una giusta tensione eviterà il movimento della maschera e garantirà la tenuta stagna della stessa sul viso;
8. Dopo l’uso, disinserire il filtro e chiuderlo da entrambi i fori con i relativi tappi;
9. Marcare sul filtro il tempo di utilizzo, solitamente i filtri hanno una scadenza di alcune ore di lavoro;
10. Lavare, se necessario, la maschera pieno facciale;
11. Riporre entrambi i componenti del D.P.I. nelle apposite custodie;
12. Conservare il D.P.I. in un luogo fresco ed asciutto.
Dispositivi di Protezione Collettiva (D.P.C.)
Sono tutti i sistemi atti a salvaguardare gli operatori da rischi residui che vengono utilizzati da più persone, tra questi troviamo le cappe chimiche, le cappe a flusso laminare, gli schermi protettivi, ecc...
I D.P.C. utilizzati più frequentemente sono le cappe (chimiche e a flusso laminare).
►Cappa chimica
La cappa chimica consente di aspirare e filtrare i vapori, i fumi, ecc... che possono essere sviluppati durante la lavorazione.
Sono dotate di filtri a carbone ed eventuali filtri specifici, hanno solitamente lo scarico all’esterno e sono dotate di allarme e / o segnalazione di saturazione dei filtri.
Nell’utilizzo l’operatore deve stare attento principalmente a non ingombrare il piano di lavoro interno con troppo materiale inoltre; deve lavorare con il vetro a saracinesca all’altezza indicata dalla ditta per la migliore aspirazione.
Non deve lavorare nè con il vetro a saracinesca tutto aperto in quanto non garantisce adeguata protezione, nè con il vetro troppo chiuso che rende difficoltosa la manovra dell’operatore; sui bordi dei saliscendi dovrà essere segnalata l’altezza ideale che consentirà alla cappa di funzionare con un flusso di aspirazioni intorno a 0.5 m. / sec.
►Cappe a flusso laminare verticale
Le cappe a flusso laminare verticale sono progettate per permettere la sterilità del prodotto e per salvaguardare l’operatore.
Sono dotate di filtri assoluti per rendere sterile il flusso d’aria, trattenendo le particelle e le polveri.
Possono essere fornite anche di filtri a carbone per assorbire i gas o i vapori.
L’operatore deve tenere il più possibile sgombro il piano di lavoro.
Esempio schematico (visione laterale) di una cappa a flusso laminare verticale classe 2:
1
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3
4
5
6
7
Legenda schema flussi:
1) Aria espulsa decontaminata (30%)
2) Filtro HEPA in espulsione
3) Aria contaminata
4) Filtro HEPA di lavoro
5) Flusso laminare sterile (70%)
6) Schermo frontale
7) Aria aspirata (30%)
I D.P.C. sopra elencati devono essere sottoposti a controllo periodico da parte di personale specializzato, i controlli sono necessari al fine di garantire il corretto funzionamento e la sostituzione dei filtri; vanno anche controllati i collegamenti di scarico all’esterno per verificare l’eventuale presenza di fessure lungo lo scarico.
Le operazioni di manutenzione ed in particolare di sostituzione dei filtri dovranno essere effettuate con adeguati Dispositivi di Protezione Individuale quali: tute monouso, guanti, maschere di protezione delle vie respiratorie.
Durante le operazioni di sostituzione dei filtri è vietata, nel locale interessato, la presenza di personale diverso da quello impegnato nelle operazioni di manutenzione.